La memoria di lavoro è un sistema di processi cognitivi per il mantenimento temporaneo e per la manipolazione dell’informazione durante l’esecuzione di compiti cognitivi, come ad esempio la comprensione, l’apprendimento e il ragionamento (Baddeley, 1986).
Il concetto di working memory sviluppa precedenti idee elaborate a partire dagli anni Cinquanta dalla psicologia cognitivista.
Sebbene tale concetto si sovrapponga al precedente concetto di memoria a breve termine, esso è molto più funzionale. Riguarda l’immagazzinamento temporaneo e la prima gestione o manipolazione in una vasta serie di compiti di elaborazione dell’informazione.
Si può dire, dunque, che la working memory costituisca una sorta di link funzionale tra percezione sensoriale ed azione controllata.
Infatti, l’accento posto sulla specificazione “di lavoro” serve proprio a distinguere tale componente mnestica da quella di memoria a breve termine, centrata soprattutto sull’immagazzinamento, e a sottolineare il suo ruolo funzionale di sistema alla base delle attività cognitive complesse, un sistema su cui poggia la nostra capacità di elaborazione mentale e di pensiero corrente (Baddeley e Hitch, 1974).
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