Ambra Mattioli: sulle note di David Bowie

Sono una persona curiosa. Lo sono per inclinazione e per mestiere. Scoprire nuove storie, conoscere nuovi personaggi, stimola la mia immaginazione. Niente di meglio per questo che navigare a vista in rete, saltando da un video a un articolo, a un gossip, a una notizia seria, semiseria, o seriale, dove cerco sempre fra le righe quel qualcosa di interessante da poter scoprire e raccontare e a volte capita in questo vagabondare di trovare cose piacevoli. Così è stato con Ambra Mattioli. Sono capitato su un suo video seguendo tracce musicali di David Bowie, del quale l’8 gennaio ricorre la nascita, e il 10 successivo, la data della morte, avvenuta due anni fa all’età di 69 anni. Ho notato Ambra su You tube, e confesso che non avevo capito fosse una donna a cantare. Incredibile, mi sono detto. Ho letto qualche articolo sul web, di lei e della sua band, gli Aladdin Insane, ho visto il suo sito, e da lì il mio interesse. Ho provato a contattarla e lei mi ha risposto subito, un po’ sorpresa ma disponibile. E ho capito che lei è proprio così; spontanea e semplice.

E ho scoperto una persona non comune (ma lei non ama essere definita così). E’ musicista, cantante, pittrice, scrittrice, e disegnatrice-progettista, ebanista di mobili in mogani pregiati e soluzioni per arredo. Insomma, un’artista, o “art performer” come si dice adesso, dalle tante sfaccettature, passioni e capacità.

So bene che c’è chi pensa che fare più cose sia dispersivo, che non si abbia una connotazione certa, soprattutto in campo artistico, dove è così difficile trovare un proprio spazio riconosciuto, ma non la penso così. Se esistono – ed esistono – persone capaci di esprimere quel che è nel loro animo con aspetto multiforme, ben vengano.

Giovanissima è a Londra con la sua chitarra. Lava i piatti da Wimpy (precursore degli odierni McDonald’s) e arrotonda suonando in metropolitana le canzoni di Bowie. Un anno di pensieri e scoperte. Torna in Italia e con alcuni amici (oggi tutti affermati musicisti) mette in piedi una band, i “Clips”, che propone loro musica originale, rock progressive, su testi suoi. I Clips sono la band che apre i concerti di Nico dei Velvet Underground nel suo tour in Italia. Intanto collabora in RCA con Petrossi, Migliacci, Fea e Basile. Nel frattempo scrive racconti, un romanzo di fantascienza che viene da lei stessa portato alla Mondadori in maniera rocambolesca.

La vita scorre. Si sposa. Ha due gemelli. Dipinge, quadri particolari, pensosi, struggenti e divertenti a volte. In ogni caso originali. Mostre tante anche in giro per il mondo e la presenza su cataloghi prestigiosi. Accompagna la propria passione per la progettazione, la lavorazione di legni e mogani pregiati e lascia liberarsi anche questa pulsione, producendo mobili e arredi di pregio, dal design caratteristico. Il grande amore per la musica e per quella di David Bowie in particolare non è mai sopito, ed ecco che forma un’altra band, un omaggio a David Bowie, un tributo alla sua arte, i Lady Stardust & Diamond Dogs. Esperienza che, quando si chiude, la porta agli Aladdin Insane.

Anche in questo caso so bene che c’è chi, a prescindere, afferma di odiare chi fa tributi, chi fa cover, musica di altri, che quella non è arte perché non è musica propria, che non si hanno idee, non si hanno capacità proprie e si copia il riflesso della notorietà di altri. A tutti costoro dico una grande verità: da secoli si fanno cover, si cantano e si suonano musiche altrui. Basti pensare a tutte le filarmoniche del mondo, a tutti i cantanti lirici e ai più o meno famosi che cantano canzoni di altri. E non accetto che si dica che in quel caso è diverso. Non lo è! L’unica discriminante è se si fa buona musica, se davvero si sa suonare e cantare o meno, se si sa interpretare e non essere un pseudo clone, se si sa affascinare il pubblico, se si riesce a farlo sognare. È vero, in questo campo, soprattutto per la musica moderna, ci sono incompetenti, venditori di fumo che si arrabattano per qualche spicciolo, ma quando si trova passione unita a interpretazione, a capacità, impegno, disciplina e sacrificio, si sanno trasmettere emozioni, ecco, è arte, indipendentemente da quel che si canta o si suona, e non si discute.

E questa è Ambra. Che continua scrivere e pubblicare i suoi romanzi e racconti brevi (sono su tutte le piattaforme online); che continua nella sua ricerca musicale. Che, unica al mondo, per il ventennale dell’uscita del “capolavoro nascosto” di Bowie come lo definisce lei, 1.Outside, nel 2015 presenta sul palco del Cross Roads di Roma l’intero album, compreso le parti parlate e recitate; musica complessa, ancor oggi moderna, una sfida difficile ma che lei stessa definisce esaltante e per la quale si avvale di altri musicisti professionisti.

La morte di Bowie la colpisce profondamente, come quella di una persona cara, ma forse proprio per questo, l’amore per David la spinge se possibile a fare di più, ed ecco che oltre grandi spettacoli per i fan (molto belli quelli al Piper Club e al Gay Village di Roma), partecipa con le sue interviste e con un corto cinematografico dal titolo “Burning Tape”, che lei stessa produce e interpreta, al progetto Bowie Next, il cui film, finalmente pronto, vedrà la luce per il grande pubblico nei prossimi mesi.

Ambra è ben conosciuta per la sua fantastica interpretazione di David Bowie. Dave Thompson, autore e giornalista, l’ha citata più volte nel suo libro “The Freakiest Show: David Bowie cover versions”, e nell’ultima edizione le ha dedicato direttamente qualche pagina con tanto di foto.

Il suo talento nell’interpretare Bowie è stato notato anche dal regista Andrea Pallaoro, che l’ha voluta nel suo film “Hannah”, presentato in concorso alla 74 esima Mostra del Cinema di Venezia e premiato con la Coppa Volpi alla migliore interprete femminile, Madame Charlotte Rampling. Nel film Ambra interpreta un celebre brano di Bowie, una possibilità di far conoscere nel mondo il Duca Bianco che è in lei.

La sua ricerca continua, e ancora una volta unici per ora al mondo, ecco che Ambra Mattioli e gli Aladdin Insane presentano al pubblico sul palco del Cross Roads di Roma, strettamente dal vivo e in tonalità originali, l’intero album Blackstar, l’ultimo capolavoro di David Bowie. Un album pensato e concepito solo in studio, di una difficoltà interpretativa non comune, una fatica live che ha richiesto impegno e passione eccezionali. Una nuova sfida e un atto d’amore.

E anche in questo caso dimostra che il suo non è un semplice tributo, ma uno spettacolo, vera passione, che vuole offrire un sogno agli spettatori, ai fan di Bowie, agli amanti della buona musica.

 

E resta infine quel che Ambra dice sempre con sincera emozione: “Gli applausi sono soprattutto per Lui, per la Sua musica e solo in piccola parte per noi esecutori, che ci limitiamo a riflettere, come nelle sfaccettature di un diamante, la sua arte.”

 

Ecco alcuni link:

siti web                www.ambramattioli.com  e  www.aladdininsane.com

canali Youtube     Ambra Mattioli  e  Aladdin Insane,

pagine facebook  Ambra Mattioli  e  Aladdin Insane

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1 commento

  1. Conosco Ambra e condivido ogni singola parola. È una vera grande artista sul palco come nella vita…

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