Ieri è stata ufficializzata da Carlo Conti la presenza di Tiziano Ferro, in qualità di superospite, a Sanremo 2017 (avevamo riportato la notizia qui). La presenza di Ferro per la seconda volta nell’arco di due anni non è passata inosservata e soprattutto non è stata accolta bene dalla critica. Primo a scagliarsi contro il cantautore di Latina è stato il giornalista Michele Monina, per il quale Tiziano Ferro non avrebbe i meriti, se non quelli della vendita, per salire sul palco dell’Ariston come superospite: “Perché Gigi D’Alessio è uno dei 22 Big e Tiziano Ferro è un superospite? Vendere vendono molto entrambi. Riempire gli stadi idem. Volendola dire tutta, Gigi D’Alessio ha alle spalle anche una carriera più importante, a livello di anni, quindi potrebbe ambire a quel ruolo con maggiori pretese.” Neanche il tempo di metabolizzare l’attacco di Monina che un’altra critica, stavolta gratuita e fuori luogo, piomba come un macigno sull’ospitata di Tiziano al Festival da parte di Mario Adinolfi, giornalista e Presidente del partito Il Popolo della Famiglia, il quale rifacendosi alle dichiarazione del cantante sulla paternità (potete leggere l’articolo qui) ha dichiarato: “Apprendo con stupore che le famiglie italiane anche quest’anno dovranno pagare un lauto cachet a un testimonial della maternità surrogata al Festival di Sanremo 2017. Dopo lo squallore del nastrino arcobaleno obbligatorio del Festival 2016, con i super ospiti internazionali Elton John e Nicole Kidman, entrambi fruitori di uteri affittati, Carlo Conti insiste nel propinarci personaggi che comprano bambini partoriti da donne costrette per bisogno a venderseli”. E non è finita qui: “Affitterà l’utero per diventare ‘padre da solo’, come annunciato in una recente intervista, utilizzando il ricco cachet di Sanremo pagato dalle mamme e dai papà italiani con il canone in bolletta elettrica?”. La replica di Tiziano Ferro per ora è affidata ad un signorile silenzio, mentre i suoi fan sono accorsi numerosi a difesa del cantante scagliandosi contro il giornalista.
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