Le malattie gravi/croniche come il diabete, distrofia muscolare, epilessia, cistinosi, cardiopatie,.. rappresentano senza dubbio una notevole fonte di stress sia per il paziente che per la sua famiglia. Quanto più la malattia sarà invalidante e protratta nel tempo, tanto più porterà ad una totale ristrutturazione della famiglia rispetto ai ruoli e alle funzioni che coinvolgerà la qualità delle relazioni e il rapporto con la realtà esterna. La generazione a cui appartiene il malato influisce sul tipo di risposte generate all’interno della famiglia: per esempio, la malattia di un figlio sposato sarà vissuta come fonte di grande preoccupazione, mentre la malattia di un genitore sembra portare a una maggior coesione all’interno della famiglia. Le credenze familiari rispetto alla malattia in generale e alla specifica patologia sofferta, in particolare il livello di comunicazione e l’adattabilità dei componenti della famiglia alla situazione e ai cambiamenti che essa comporta costituisce quello che Rolland (1994) ha definito ‘’malattia del sistema famiglia’’. Secondo tale modello teorico la famiglia si trova ad affrontare 3 diverse fasi: la CRISI(riconoscimento, diagnosi e periodo iniziale di adattamento), il SOVRACCARICO CRONICO e la FASE TERMINALE. Ciascuna di queste fasi richiede risposte cognitive, emotive e comportamentali adeguate ad affrontare i problemi specifici che le caratterizzano.
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