Un importante studio condotto in merito alle differenze culturali proprie delle aziende internazionali è stato quello condotto da Trompenaars (1994). In tale ricerca, che ha avuto la durata di circa 10 anni, sono stati somministrati dei questionari a 15.000 manager presenti in 28 paesi; i dati raccolti hanno consentito la classificazione delle culture in cinque diverse tipologie, parzialmente sovrapponibili a quelle di Hofstede: universalismo-particolarismo (credenza che le idee e le pratiche di gestione possano essere applicate ovunque senza modifiche – credenza che le circostanze indichino come le idee e le pratiche debbano essere applicate), individualismo-comunitarismo (persone maggiormente centrate su se stesse e sui propri obiettivi – persone che si sentono fortemente parte di un gruppo), neutrale-affettivo (le emozioni sono tenute particolarmente sotto controllo – le emozioni vengono espresse apertamente e naturalmente), specifico-diffuso (gli individui hanno un grande spazio pubblico che condividono largamente con gli altri e un piccolo spazio privato che custodiscono gelosamente e condividono solo con amici intimi e colleghi – sia lo spazio pubblico sia quello privato hanno dimensioni simili e dunque gli individui proteggono con attenzione il loro spazio pubblico perché l’ingresso in esso consente anche l’ingresso in quello privato), status conquistato-status acquisito (le persone ricevono potere e riconoscimento sulla base della loro performance – lo status e attribuito sulla base del tipo di persona che si è).
Lo studio di Trompenaars
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