Siamo nel dipartimento di Scienze della Formazione, aula X del terzo piano dell’Ateneo. 240 iscritti e 170 posti a sedere. Questi i numeri del disagio denunciato dagli studenti iscritti a Psicologia, Scienze della comunicazione e Scienze della formazione all’Università di Bari. Ogni mattina la solita storia: corsa contro il tempo, amici di amici che riservano i posti agli “eletti”, e ai 70 ritardatari non resta che stare in piedi o sedersi per terra.
La direttrice del dipartimento, Rosalinda Cassibba, ha così commentato:” “Bisogna costruire le aule per Scienze della formazione. Ci hanno prestato alcune aule a Giurisprudenza ma sono piccole per i nostri numeri: abbiamo non meno di 100-150 frequentanti per ogni corso. Utilizziamo un’aula di Lettere, ma soltanto nel pomeriggio perché occupiamo i buchi che restano liberi. Abbiamo spostato un anno di lezione di Scienze della formazione primaria al Campus, ma non basta. C’è una carenza evidente di spazi”.
Il problema persiste da tempo, tanto che il rettore stesso l’anno scorso propose l’utilizzo di un unico software che mettesse in tere tutti i dipartimenti per mettere in rete e condividere le aule. I direttori dei dipartimenti a quanto pare hanno ignorato questa proposta.
La denuncia del gruppo studentesco “Link” mira al campanilismo di ogni dipartimento a curare esclusivamente i propri interessi, mancando in quella rete tanto voluta dal rettore e costata anche diverse migliaia di euro per lo sviluppo del software, mancando inoltre di rispetto al benessere generale degli studenti, spesso costretti dopo svariate ore, a rinunciare alla presenza a lezione.
Una situazione imbarazzante, alla luce del recente aumento sulle tasse universitarie. Gli studenti chiedono più servizi, e il malcontento cresce.