Una decisione storica.
In Israele e Palestina la soluzione “due Stati in due popoli” sembra sempre più vicina ad una possibile attuazione dopo la storica posizione presa dall’ONU riguardo alla condanna di nuovi insediamenti coloniali israeliani in territori palestinesi.
L’infinita lotta territoriale tra terra di Israele e Palestina, iniziata formalmente nel 1947 con la spartizione dei territori palestini da parte dell’allora neonata ONU, sembra avvicinarsi ad un punto di svolta.
La richiesta posta ad Israele di fermare l’espansione coloniale ha ottenuto 14 voti con la storica astensione di voto da parte degli Stati Uniti. Questo gesto non è stato ben visto dalla politica israeliana che lo ha definito un tradimento a Israele. Dalla parte di Netanyahu il nuovo Presidente USA D. Trump che ha affermato che una volta in carica “le cose andranno diversamente”.
La posizione statunitense è stata giustificata dall’ambasciatrice Samantha Power come una presa di posizione a favore di Israele, per evitare che le continue espansioni mettano in pericolo la sicurezza del popolo israeliano che potrebbe subire le reazioni della Palestina.
In questi termini, gli USA mantengono fermo l’appoggio ad Israele, che la stessa Samantha Power ha definito “l’unica vera democrazia del Medio Oriente”.