Una vera e propria leggenda della dance music e del clubbing mondiale porta con onore i colori italiani rappresentando un’eccellenza del genere musicale di cui è straordinario protagonista: parliamo di un grande artista, Stefano Noferini.
Stefano Noferini
Chi è?
Stefano, toscano di nascita e cittadino del mondo per adozione, ha scritto pagine memorabili del clubbing italiano agli albori della sua carriera, tra gli anni ’80 e gli anni ’90, portando in auge il genere nei migliori club della penisola. La sua affermazione è stata una naturale conseguenza delle sue doti artistiche, tanto da permettergli di lanciare grandi Dj che attualmente riscuotono grande successo nel nostro paese.
Stefano, dotato di una grande intelligenza artistica e attento alle innovazioni musicali, ha sempre fatto ricerca nell’ambito musicale, arricchendo, diversificando, rinnovando quello che è il suo repertorio. Proprio come produttore ha differenziato la sua musica attraverso diverse etichette discografiche da lui ideate, che raccolgono il meglio dell’universo dance, spaziando dalla techno alla deep house per intenderci.
La domanda viene spontanea: perché Stefano Noferini è stato “adottato” dal mondo allontanandosi dall’italia?
Stefano non si è allontanato dall’Italia per intenderci, è spesso impegnato nelle sue tournee e le date italiane non mancano di certo. La risposta sta nella cultura musicale italiana che è poco predisposta al genere di cui Stefano Noferini è assoluto esponente. Stefano Noferini è un dj underground quindi di nicchia, per pochi eletti che amano il genere musicale come intenditori, non per coloro che vogliono far solo baldoria balbettando un ritornello improbabile, come spesso accade in discoteca con brani di successo planetario ma di valenza prettamente commerciale.
Stefano Noferini in un’intervista rilasciata a Libero ha dichiarato la sua mentalità cosmopolita, sentendosi un ingranaggio all’interno di ogni nazione che visita, senza far differenze, per lui ogni nazione è uguale all’altra, con differenze che chiaramente solo legate all’ambiente e alla cultura.
I parallelismi sono immancabili tra le varie nazioni che ha visitato, e la risposta alla domanda posta sopra in riferimento all’Italia la offre direttamente Stefano Noferini.
Parla di Sud America come territorio importante per l’underground, esalta New York per la cultura del clubbing, dove addirittura i locali chiudono tassativamente alle 2 o alle 3 di notte. Le discoteche europee sono le più belle del mondo per Noferini, con il paese dei balocchi rappresentato da Ibiza, il quale non ha eguali nella nightlife.
E quindi l’Italia è indietro rispetto a questi luoghi? Noferini risponde che è questione di gioco di squadra, di mentalità degli addetti ai lavori: ci vorrebbe più cooperazione tra promoter o tra gli artisti stessi per ricreare un movimento come lo è stato quello degli anni ’90, prorompente, innovativo, che smuoveva le masse. In Italia hanno spiccato il volo dj dalla poca esperienza negli anni 2000, periodo in cui il clubbing italiano ha perso tantissimo:” Sì, l’errore è stato quello di riversare il mondo del club in quello dello spettacolo, tra GF vari, gente che diventava dj dal nulla e personaggi che emergevano più per una questione di immagine. La vera essenza di questo mondo, e cioè la musica, è passata in secondo piano, assieme a quei gruppi di persone che in discoteca ci andavano per ballare l’elettronica, di cui conoscevano vita, morte e miracoli. All’estero è ancora così”.
Stefano Noferini ama l’Italia, adora l’Italia ed è sempre riconoscente agli italiani che lo seguono fedeli per la sua musica, soprattutto grazie al radioshow Club Edition in onda in decine di nazioni nel mondo, un successo planetario, un trionfo per il movimento del clubbing.