Tanti uomini hanno fatto la storia ed uno di questi è sicuramente Stephen Hawking, morto il 14 Marzo all’età di 76 anni. Era affetto di sclerosi laterale amiotrofica (SLA) ma la malattia non è mai stata un grande impedimento per lui: nonostante tutto ha dato un grandissimo contributo nel campo della matematica e della fisica, offrendo inoltre grandi nozioni nella cosmologia.
E proprio a tal proposito, vogliamo ricordarlo con una delle sue citazioni più significative:
“Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente.
Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l’intelligenza una conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare”.