L’uomo ha sempre avuto un rapporto molto personale con il tempo, con l’dea di esso, basti pensare che il grande Seneca vi dedicò un’intera opera il “De brevitate vita”. Filosofi e pensatori si sono susseguiti nello sforzo di spiegare il tempo , di renderlo “umanamente” comprensibile. Ma che cos’è veramente? Quello della storia o quello che ognuno soggettivamente percepisce, o quello della natura, oppure quello che i filosofi cercano di spiegare?
La percezione del tempo
L’essere umano ha una percezione che poco ha a che vedere con le teorie filosofiche o con la comparazione del tempo infinito dell’universo; l’uomo vuole misurare, percepire concretamente l’inafferrabile Dio Tempo. Questo è stato l’impulso che ha generato le prime misurazioni, gli orologi solari che studiavano l’alternarsi del giorno e della notte e delle stagioni; le meridiane, prima rudimentali poi sempre più sofisticate, Ma avevano qualche problema questi embrioni di orologi: avevano bisogno del sole per funzionare e non potevano essere portati in giro: per questo si cominciò a misurare il tempo con le clessidre (prima ad acqua e poi a sabbia), e poi con meccanismi sempre più sofisticati fino ad arrivare al Medioevo per il primo orologio meccanico.
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L’arte dell’orologeria si è andata via via specializzando fino ad arrivare a produrre quelli che oggi sono non più o non solo misuratori di tempo ma dei veri e propri oggetti di status symbol, accessori irrinunciabili e di style sia per l’uomo che per la donna; accessori che si accordano con la personalità di chi li indossa, uomo o donna che sia.
L’orologio: necessità o stile
Una differenza c’è tra le due categorie: la donna ha tanti accessori che possono fare tendenza, che possono distinguere chi li indossa, dalle collane agli anelli ai bracciali; per l’uomo è diverso: gli oggetti che lo rappresentino non sono poi tantissimi e l’orologio da polso è senza dubbio il re di questi accessori, l’irrinunciabile. Siamo in un’epoca in cui per conoscere l’ora non si ha necessariamente bisogno di un orologio; e questo è un fatto. Dallo smartphone, agli orologi pubblici, all’orologio installato in macchina, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Allora perché l’orologio da polso se non è più una necessità pratica?
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Per il semplice motivo che indossare un orologio è e rimarrà sempre un vezzo, un simbolo, un segno di stile. Un orologio di qualità, bello, elegante è il completamento dell’abbigliamento, è un accessorio irrinunciabile e mai eccessivo. Per un uomo l’orologio rappresenta quello che per le donne rappresentano tutta una gamma di gioielli; e come per gli accessori femminili, anche per l’orologio si va alla ricerca del più bello, di quello che ci rappresenta fino in fondo.
Orologi da uomo più costosi
I modelli unici sono anche, generalmente i più costosi; orologi che rappresentano un piccolo capitale e che non sono per tutti e orologi che sono assolutamente per pochissimi, accendono la fantasia di tanti uomini. Non troppo tempo fa, un servizio televisivo si soffermò su un orologio acquistato da Cristiano Ronaldo a Londra, tempestato da ben 424 tra diamanti e rubini; il valore di quest’oggetto si aggirava intorno ai due milioni e oltre. L’acquisto fece tanto scalpore da finire nel telegiornale. Ma chi ha pensato che quell’acquisto fosse esagerato e quella cifra fosse esorbitante per un orologio (e lo è per i comuni mortali!!), non sa che sono stati venduti orologi di due/tre volte più cari di quello di CR7.
Cerchiamo di stilare una classifica degli orologi da uomo più costosi del pianeta.
Blancpain – Le Brassus Tourbillon Carrousel
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Questo orologio ha due sistemi contemporaneamente: il Tourbillon volante , sistema inventato da Breguet e che permette al bilanciere di tenere sempre centrale il proprio punto di oscillazione e permetteva, grazie alla rapidità di misurare i secondi; e il Carrousel, sistema inventato dal danese Bonniksen in cui il bilanciere, chiuso in una gabbia come nel sistema precedente, gira su stesso con una rotazione di 360°. L’orologio di cui parliamo ha una cassa di 44,60 mm in oro ed è formato da 379 parti. Il costo di questo gioiello è di 3,8 milioni di euro.
Patek Philippe – 1939 Platinum World Time Watch
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Di creazione svizzera, maestri orologiai di rara maestria, questo è un orologio che assume in sé bellezza e precisione, fusi nella preziosità dei materiali. E’ uno degli orologi più rari del pianeta e non se ne conosce la storia. Si sa solo che fu comprato nel 2002 per una cifra di oltre quattromila dollari. Per i guru del settore è un pezzo unico, tanto da essere stato battuto all’asta, a Ginevra, per un importo di 4 milioni di dollari.
Louis Moinet – Meteoris Watch
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Partiamo con il precisare che tutte le creazioni Luois Moinet sono limitate o addirittura uniche. A questa categoria appartiene appunto il Luois Moinet “Meteoris Watch”. Ne sono stati realizzati solo 4 in tutto il mondo e sono tra loro diversi. Ognuno di questi gioielli ha una particolarità: ha tra i suoi materiali un pezzo di roccia che proviene da altri pianeti. Il modello “tourbillon Mars” ha nel quadrante un frammento autentico del pianeta Marte. Il frammento che cadde sotto forma di meteorite sulla terra probabilmente ha più di 180 milioni di anni. Per la loro rarità i frammenti del pianeta rosso vengono venduti a circa 1000 dollari al grammo: molto più del prezzo dell’oro.
Gli altri modelli contengono frammenti lunari e di asteroidi. Il prezzo di questa meraviglia è di 4,6 milioni di dollari.
Hublot – il Big Bang
(foto https://www.sfilate.it/)
E’ senza dubbio uno degli orologio più costosi del mondo. Ha una cassa di 45,5 millimetri e ha incastonati 1200 diamanti per una caratura complessiva di 140 carati, tra cui spiccano sei diamanti di circa 3 carati. Per la sua creazione si sono impiegati 14 mesi di lavoro e 17 lavoranti. La sua corona è molto particolare con il profilo decorato dalla lettera “H” della casa madre. Una curiosità: La star americana Beyonce ne ha fatto dono al marito Jay-Z. Il costo è di 5 milioni di dollari.
Patek Philippe – Reference 1527 Perpetual Calendar
(foto https://www.orologidiclasse.com)
Ha il primato di essere l’orologio da polso da uomo più costoso del pianeta. La sua cassa è in oro giallo 18 carati; il quadrante è opaco color argento; gli indici e i numeri, arabi, sono in oro; è fornito di tre sottoquadranti che indicano rispettivamente i secondi continui, i 30 minuti e la data con le fasi lunari. Il calibro dell’orologio è rifinito in nichel ed è marchiato con il Punzone di Ginevra, 23 rubini. E’ un orologio leggendario e nella leggenda è la sua storia: la sua realizzazione comincia nel 1943 per essere terminata nel 1944 e fu venduto nel 1946. Tutti i collezionisti conoscevano l’esistenza di questo oggetto e veniva rincorso da 20 anni, quando era stato venduto per l’ultima volta ad un’asta pubblica. Veniva detto “il grande unico calendario perpetuo con cronografo”. La punta di diamante della casa madre ginevrina.
L’orologio è stato battuto all’asta da Christie’s per 5,5 milioni di dollari.
Quando un orologio diventa leggenda
Vi sono oggetti che sono destinati ad entrare nella leggenda; oggetti che vanno al di là del loro valore materiale e per i quali si fa una valutazione solo perché si deve; vi sono oggetti che per un collezionista sono al di sopra di tutto e di tutti; esistono le leggende. A questa regola non sono sfuggiti neppure gli orologi. Anche nella categoria degli oggetti tra i più costosi di tutti i tempi, vi un Graal: il Rolex Daytona Paul Newman.
(foto https://www.kechiq.it/blog/rolex-daytona-paul-newman-una-leggenda-da-178-milioni-di-dollari/)
La sua leggenda nasce negli anni ’80, e per anni è rimasto il sogno di ogni collezionista, di ogni amatore, di ogni estimatore. Poi nel 2017 compare nella casa d’aste Phillips House di New York che lo ha battuto per 17,8 milioni di dollari. Le offerte si susseguirono per dodici minuti tenendo tutti con il fiato sospeso, fino a quando bastò una telefonata a chiudere l’asta, a chiudere tutto: un compratore, anonimo, si era aggiudicato l’orologio più desiderato di tutti i tempi. E come si conviene ad una leggenda, il finale è straordinario: il ricavato della vendita andava alla fondazione di Nell Newman, la figlia del compianto attore.
Una bella favola con il finale più idoneo. L’orologio è ovviamente legato al suo primo possessore Paul Newman, cui fu donato dalla moglie Joanne Woodward nel 1968. L’attrice aveva voluto fare un regalo al bellissimo marito e aveva scelto un Rolex, chiamato poi Daytona perché la casa costruttrice faceva da sponsor alla 24 ora di Daytona e in omaggio di Newman appassionato di corse automobilistiche. Sul retro della cassa Joanne fece incidere una semplice frase: “Drive carefully. Me”, proprio perché pochi anni prima il grande Paul aveva rischiato di morire in un incidente d’auto.
(foto https://www.google.com/search)
Il grande amore che l’attore nutriva per la moglie non è un mistero e quell’orologio non lasciò il suo polso per quindici anni. Dell’oggetto si erano perse le trace dagli anni ’80: l’ex genero di Paul Newman, James Cox, lo ebbe in regalo dal suocero nel 1984; mentre lavoravano insieme alla costruzione di una casa sul fiume, l’attore chiese al ragazzo che ora fosse e Cox rispose di non saperlo perché non aveva un orologio. Paul si tolse il suo dal polso e glielo diede dicendo “Se ti ricordi di dargli la carica ogni giorno, segnerà il tempo alla perfezione”. Così fece e quando ha deciso di venderlo ha interpellato la casa d’asta Phillips e la sua ex moglie, consigliato dall’avvocato. Ecco perché buona parte del denaro andrà alla fondazione di Nell Newman, che come il padre, si occupa di grandi eventi umanitari.
Come ha dichiarato Aurel Bacs, esperto della casa d’asta Phillps, ogni collezionista aveva tra i suoi desideri il Rolex Daytona Paul Newman. Perché non è inserito nella lista degli orologi da uomo più costosi? Perché una leggenda non può essere classificata allo stesso modo degli altri oggetti, seppur importanti; una leggenda ha il dovere di rimanere tale.
Il fascino degli orologi
Lo abbiamo detto: il tempo ha sempre avuto per l’essere umano un grande fascino: come qualunque cosa che l’uomo non riesce a controllare, assume un fascino e un’importanza primaria. Da Stonehenge agli orologi a pendolo, all’orologio da polso, l’uomo ha sempre misurato il tempo, il suo tempo, non quello della storia o dell’universo, ma il suo tempo, quello quotidiano che gli dava la misura reale della vita vissuta. Ma Cronos è vorace (ce lo dice la mitologia), e consuma tutto il tempo umano in un solo boccone, senza dare la possibilità di ribellarsi, di uscirne vincitori e all’uomo non resta che chinare la testa e cercare solo di avere la misura di ciò che può fare con quello che gli viene concesso per pura grazia. E allora che fare? Misurare, dare un senso razionale ed empirico a ciò che razionale ed empirico non è, non si può spiegare. Come lo spieghi il tempo? Solo misurandolo, perché misurandolo hai la sensazione di controllarlo, tenendolo in una gabbia che si può controllare, che si può regolare.
Perché gli orologi hanno tanto fascino?
è il tempo ad averlo; perché il tempo che passa, inesorabile lo vorremmo imbrigliare, legare, fermare e non potendolo fare, cerchiamo di controllarlo attraverso la sua misurazione. Forse è così. Proprio perché non siamo padroni del tempo almeno desideriamo dargli una forma, una casa, che sia la più bella possibile. Forse è così. O tentiamo solo di corromperlo, il Dio tempo, dicendogli “guarda ti abbiamo dato la miglio gabbia che tu potessi desiderare, ora perché tu non ti fermi per un poco, solo un poco, per darmi la sensazione dell’eternità”.
Nel film “La gatta sul tetto che scotta”, nel dialogo bellissimo tra Paul Newman e il padre, questi dice “ L’uomo compra tante cose nella sua vita nell’assurda speranza che tra queste ci sia anche l’immortalità”. Forse questa frase, parafrasata, si potrebbe ben applicare agli orologi: li compriamo nell’assurda speranza di poter comprare con loro il tempo, che è però una delle poche cose che l’uomo non può comprare neppure portando al polso un orologio da 5,5 milioni di dollari.