Un’idea nuova per Genova, costruire dei loft sul mare, in un posto unico.
Riccardo Rivela e l’idea dei Loft sul Mare a Genova
Riccardo Rivela è il il giovane costruttore, l’avvocato come lo chiamano alcuni, che a ministero di uno dei notai più famosi di Genova ha siglato l’accordo per la compravendita dei locali oggetto di intervento tramite la società Ergon S.r.l. di cui è amministratore delegato.
Ha proposto il progetto, realizzato in parte e lo sta portando a termine nelle sue fasi più delicate. Sempre elegantissimo, pronto ad ascoltare tutti, profilo basso, mai sopra le righe, come solo a Genova si sa essere.
La location è il quartiere di Quinto. Uno dei più ambiti della città. Sole, mare, temperature miti. Quando a Genova nevica, le rare volte, quei due gradi in più di temperatura lo salvano dalle intemperie. L’intervento di ritrutturazione è avvenuto in una ex falegnameria che ha occupato un fondo di più di mille metri quadrati per oltre trent’anni.
Riccardo Rivela ha voluto realizzare, quattordici autorimesse, monumentali come hanno definito gli esperti, totalmente intonacate, e a pavimento di colore rosso, come da tradizione. Le altezze di oltre 5 metri permettono, a chi lo vorrà, tramite pantografi elettromeccanici di posizionare due auto o addirittura quattro in alcuni casi. Gli impianti elettrici offrono non solo i soliti comandi luce e di presa elettrica ma anche la predispozione della ricarica per auto elettriche.
Riccardo Rivela ha voluto offrire qualcosa in più rispetto al mercato tradizionale, senza badare alla congiuntura economica che mina il mercato immobiliare, accontendandosi di una minore speculazione economica. Offrire degli oggetti che possano essere il fiore all’occhiello per nuove realizzazioni. Gli appartamenti anzi i loft saranno dei veri e propri panfili.
La vetrata, infatti, di oltre 15 metri quadrati di superficie trasmette la senzazione di essere sul ponte di una nave in navigazione. Verrano realizzati in base alla legge regionale dei sottotetti.
Gli enti preposti hanno applicato regolarmente i sistemi urbanistici vigenti dando la possibilità di realizzare qualcosa che non rovina ma riconosce nuova vita agli spazi riconvertendoli in nuove opportunità. Così non avremmo l’ennesimo supermercato o ristorante hi -tech ma spledidi alloggi.