E gli “italiani” chi li “accoglie” ?

zona-corelli-milano-graffiti-street-art-6Va sempre più diffondendosi un certo malcontento per come si stà sviluppando la “querelle” su come dobbiamo fare ad accogliere le migliaia, ormai centinaia di migliaia, di MIGRANTI (come li vuole chiamare la Boldrina nostra!), di fronte sopratutto alle crescenti difficoltà di migliaia, oramai “miglioni”, di italiani che non riescono a sbarcare il lunario o addirittura a mettere insieme il pranzo con la cena, eufemismo per dire che si è ridotti a consumare un solo pasto al giorno, quando và bene, e magari grazie alla CHARITAS; perchè in questo dibattito, spesso solo retorico e peloso, atto solo a fare “bella figura” (!!), ci si dimentica troppo spesso proprio di quella fetta di popolazione italiana che è veramente arrivata, anzi ha superato, la soglia della POVERTA’, vuoi per la sempre più crescente disoccupazione (siamo sempre oltre il 13% , per non parlare di quella giovanile ormai stabile da tempo ad oltre il 40% !!), vuoi per i salari fermi da anni e le tasse che invece NON si fermano MAI (siamo i più tartassati in Europa!), vuoi infine per una sorta di “precarizzazione” del mondo del lavoro, che se da una parte, con l’incentivazione per i nuovi assunti, ha sì portato a qualche “ingresso” in più nel mondo del lavoro, d’altra parte però ha creato (con l’abolizione del famigerato ART. 18) tutta una serie di attività che si sà quando cominciano, se cominciano, ma non si sà bene dove vanno a finire, perchè se subentra una crisi, con queste nuove normative diventa assai più facile per l’imprenditore liberarsi delle maestranze “in esubero” , dopo magari averne goduto dei benefici fiscali.Tutto ciò fa in modo che quei posti di lavoro creati in più, non diano assolutamente una sicurezza di continuità, per cui anche per un giovane che entra nel mondo del lavoro grazie alle nuove normative, diventa difficile poter “pianificare” un futuro con una certa sicurezza, poter magari accendere un mutuo per mettere su famiglia e acquistare casa, perchè ovviamente le banche stanno ben accorte alle “garanzie” che il mutuatario offre, e se quello non ha un lavoro sicuro, o non è in grado di presentare una firma di “ALTRO GARANTE”, addio mutuo.Ed ecco che in questa continua “sollecitazione” all’accoglienza verso il migrante, per il quale le “risorse”, chissà come mai, si trovano sempre, il povero italiano in difficoltà ha giocoforza una sorta di RIGURGITO, che lo spinge a vedere il migrante non come una RISORSA (vd. sempre la boldrina nostra), ma addirittura un CONCORRENTE nello spremere allo Stato quelle risorse che potrebbero invece essere indirizzate a sostenere le famiglie italiane, i cittadini italiani, che di quelle risorse sono poi infine i fautori, con il lavoro e il sacrificio di generazioni di antenati che con le loro lotte quotidiane, i loro a volte immani sacrifici, hanno portato l’Italia a diventare la 7.ma potenza industriale mondiale, e che ora invece fatica a dare il necessario a tanti suoi cittadini.

 

Mauro Filippi

 

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