Le carte della Zingara si chiamano così perché in passato a leggere i Tarocchi erano nomadi, boemi ma soprattutto zingari, popoli con una lunga tradizione nell’arte della divinazione mediante lettura della mano e delle carte, e della conseguente interpretazione del futuro.
Esse quindi rientrano tra le arti divinatorie più diffuse soprattutto nell’est Europa, principalmente in Ungheria dove questi popoli hanno diffuso maggiormente la loro cultura, composta da una combinazione di leggi della natura e occulto. Si potrebbe arrivare quasi a dire che sono proprio gli zingari a dare origine a molte delle arti divinatorie che conosciamo, giunte nel tempo fino a noi, tra cui appunto i Tarocchi.
Anche il grande Charles Baudelaire nella sua raccolta Les Fleurs du mal descrive gli zingari come aventi un grande attaccamento per l’occulto.
Quando sono nate le carte della Zingara
Come detto le carte della Zingara sono state in principio utilizzate dal popolo zingaro durante le sue migrazioni in Europa a partire dall’850 a.C. Ma data la grande diffidenza verso il popolo gitano, accostato spesso alla stregoneria, la loro introduzione è stata lenta e difficoltosa. Ciò non toglie che erano in tantissimi a richiedere i suoi servigi. La sua bravura nella chiromanzia e cartomanzia è sempre stata leggendaria.
Inoltre una delle regole non scritte impone alla zingara divinatrice di mantenere uno stretto riserbo sulla sua arte divinatoria tramandata di madre in figlia per intere generazioni. I Tarocchi diventano così una vera e propria guida nella sua vita.
Secondo la tradizione la creazione del primo mazzo delle carte della Zingara viene attribuito ad una certa Lenormard, famosa chiaroveggente che prestava servizio tra i nobili francesi alla fine del XVIII secolo. Le figure rappresentate nelle carte infatti vestono abiti di foggia dell’epoca.
Ma le prime carte come le conosciamo oggi hanno fatto la loro comparsa non prima del XIV secolo, divenendo in breve estremamente popolari per la loro accuratezza. Esse sono infatti molto particolari, colorate ed esplicite.
La particolarità dei Tarocchi della Zingara
Il mazzo dei Tarocchi della Zingara è composto da 36 carte e riesce a dare ottime previsioni su amore, famiglia, lavoro e salute. Appare molto diverso dagli altri; esse infatti sono illustrate con vari personaggi, animali e luoghi che rappresentano ciò che accade nella vita del consultante.
Ad esempio possiamo trovare il Cavaliere, che porta notizie belle o brutte, il Quadrifoglio che invita a cogliere le opportunità, la Nave indicante instabilità emotiva. Ancora le Nuvole che indicano dubbi che ci assalgono, il Cobra che rappresenta inganni e gelosia. Infine il Bambino che reca con sé un nuovo inizio e le Stelle, indicanti che i sogni sono raggiungibili.
Anche se sono considerate tra le carte più chiare nella lettura è bene ricordare che non basta saperle leggere per diventare un buon cartomante, bisogna anche possedere doti di preveggenza e di empatia, come Saraph.
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