L’ex calciatore Gentile lancia qualche frecciatina alla Figc

Claudio Gentile, nella sua carriera sportiva, ne ha visti di successi: prima calciatore, poi allenatore ed infine tecnico. Da qualche anno però, tutto sembra essersi fermato e a tal proposito egli ha incolpato la Federazione, facendo intendere che la sua esclusione è dovuta ad un rifiuto per i “raccomandati“.

Ad un’intervista, ha detto così: “Un allenatore che ha successo, che porta una medaglia che mancava al calcio italiano da anni trattato nel modo come sono stato trattato è incredibile. Pago il fatto di non essermi piegato ai giocatori che mi raccomandavano, la mia era stata una politica di meritocrazia. E difatti ho vinto. E se a livello di Under da allora non abbiamo più vinto niente, mi sembra che forse un po’ di ragione ce l’ho. Con i raccomandati non ottieni risultati, sono i giocatori di qualità che fanno la differenza. Quando ero c.t. dell’Under 21 le pressioni arrivavano da tutte le parti: procuratori, presidenti, direttori sportivi. Io non ho mai dato retta a nessuno, sono andato avanti per la mia strada e i risultati si sono visti. Dopo aver guidato gli azzurrini ho avuto richieste e non poche dall’estero, ma il mio intento è quello di allenare in Italia. Me lo chiedo sempre: perché non posso allenare in Italia? Sono ancora fiducioso. Pago il fatto di essere uno dice le cose come stanno”.

Sarà vero? Il caro Claudio si dichiara anche dispiaciuto per la Nazionale, la quale non potrà partecipare ai Mondiali di calcio 2018.

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